In occasione del Natale S. Lorenzello (BN) si è trasformata in una versione positiva della città dei balocchi di collodiana memoria, un’Isolachenonc’è governata dalla creatività e dal cuore dei bambini. Come nella migliore tradizione cinematografica sul Natale i piccoli, con la loro forza, purezza e libertà hanno dato una grande lezione al mondo degli adulti, dimostrando che per creare qualcosa di importante non sono necessari i grandi numeri, talvolta è sufficiente un pizzico di fantasia e il coraggio di andare oltre.
Le nuove luci del Natale le hanno disegnate loro, per poi affidarne la realizzazione ad un esercito di volontari, tra genitori, artigiani, professionisti, ragazzi più grandi. Esse sono uniche, e sono nate dall’amor proprio di una città che non si è più accontentata delle solite e ripetitive luminarie, identiche in ogni paese d’Italia, ma, superando l’omologazione dell’illuminazione artistica, ha deciso di creare un evento eccezionale e ripetibile all’infinito, ogni anno.
I caratteristici vicoli dell’antico paesello beneventano, trasformati in una Bomarzo luminosa, con animali fantastici e figure surreali a dialogare con le facciate dei palazzi, hanno condotto i visitatori in una dimensione onirica, capace di far rivivere l’atmosfera perduta di un tempo. Quella di un passato in cui più che un’esplosione di luci e di colori erano l’ombra e la penombra, con la loro connaturata magia, a fare da protagoniste e a creare, con il loro confondersi e mescolarsi, suggestione e attrazione.
S. Lorenzello ha inaugurato un nuovo modo di fare economia, la microeconomia territoriale, mossa dalla volontà di generare una ricaduta sul turismo, soprattutto invernale, suscitando l’interesse di professionisti o curiosi alla ricerca di stimoli e bellezza, oltre che l’attenzione e la soddisfazione degli abitanti del luogo.